Consiglio di Stato, sez. V, sent. 5 marzo 2003 n. 1218, sulla
regolarizzazione per posta delle domanda inviate per fax o e-mail e sulla
nullità del contratto stipulato in caso di annullamento dell’aggiudicazione
FATTO
La Full Service International, s.r.l., in proprio e quale mandataria
dell’A.T.I. con la Tecnogest, s.r.l., la Global by Flight, S.p.A.,
la Cooperativa Europa a r.l., la Videografica, s.r.l. con il ricorso
n. 3577/2002, in epigrafe indicato, propone opposizione di terzo
avverso la decisione di questa Sezione del 5.2.2002, n. 1088, pronunciata
ai sensi dell’art. 23, bis e dell’art. 26, comma quarto,
della legge 6.12.1971, n. 1034, introdotti dalla legge 21.7.2000, n.
205.
Con la decisione ora indicata, la Sezione ha confermato la sentenza
del 5.12.2001, n. 2149, resa anch’essa in forma semplificata,
con la quale la II Sezione del T.A.R. per la Calabria, Sede di Catanzaro,
su ricorso della Datel, S.p.A., aveva annullato il
provvedimento del 17.10.2001 di esclusione della ricorrente dall’appalto
concorso indetto dall’Azienda Ospedaliera "A. Pugliese –
G. Ciaccio" per l’affidamento "in service" del "servizio di custodia,
stoccaggio, riordino archivistico, gestione dinamica e
informatizzata, archiviazione ottica e dell’archivio delle cartelle
cliniche".
Con il ricorso in opposizione, la Full Service International ha proposto
anche appello incidentale, sostenendo che la Datel non
doveva essere ammessa alla gara per motivi diversi da quelli rilevati
dall’Azienda Ospedaliera "A. Pugliese – G. Ciaccio".
2.- Con il ricorso in appello n.8042/2992, la Full Service International
impugna la sentenza del 30.7.2002, n. 1834, della II Sezione
del T.A.R. per la Calabria, Sede di Catanzaro, con la quale è
stato respinto il suo ricorso per l’annullamento del provvedimento
del Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera "A. Pugliese – G. Ciaccio"
del 29.4.2002, n. 284, concernente "presa d’atto della
sentenza del T.A.R. Calabria n. 2049 del 2001 e sentenza Consiglio
di Stato, n. 1088/2002 – provvedimenti consequenziali".
3.- Si sono costituiti nei due giudizi l’Azienda Ospedaliera "A. Pugliese
– G. Ciaccio" e la Datel, S.p.A.
Alla pubblica udienza del 12.11.2002 i due ricorsi sono stati ritenuti
per la decisione.
DIRITTO
1.- I due ricorsi in epigrafe possono essere trattati unitariamente
e definiti con un’unica decisione, in quanto connessi per i
soggetti, per l’oggetto e per le questioni giuridiche prospettate.
2.- Con il primo dei due ricorsi (n. 3577/2002), la Full Service International,
s.r.l., in proprio e quale mandataria dell’A.T.I. con
la Tecnogest, s.r.l., la Global by Flight, S.p.A., la Cooperativa Europa
a r.l., la Videografica, s.r.l. propone opposizione di terzo
avverso la decisione di questa Sezione del 5.2.2002, n. 1088, pronunciata
ai sensi dell’art. 23, bis e dell’art. 26, comma quarto,
della legge 6.12.1971, n. 1034, introdotti dalla legge 21.7.2000, n.
205.
Con tale decisione, la Sezione ha confermato la sentenza del 5.12.2001,
n. 2149, resa anch’essa in forma semplificata, con la
quale il T.A.R. per la Calabria, Sede di Catanzaro, II Sezione, su
ricorso della Datel, S.p.A., ha annullato il provvedimento del
17.10.2001 di esclusione della ricorrente dall’appalto concorso indetto
dall’Azienda Ospedaliera "A. Pugliese – G. Ciaccio" per
l’affidamento "in service" del "servizio di custodia, stoccaggio, riordino
archivistico, gestione dinamica e informatizzata,
archiviazione ottica e dell’archivio delle cartelle cliniche".
Il ricorso è infondato.
Il bando di gara, al punto 10, concernente "Termine di ricezione delle
domande di partecipazione", testualmente dispone: "Le
richieste di partecipazione … dovranno pervenire entro il 25.9.2001
e possono essere inoltrate per lettera, telegramma, telefax o
per e-mail…Quando si scelga una delle forme sopra indicate, diversa
dalla lettera, la domanda di partecipazione deve essere
confermata per lettera da spedirsi non oltre il termine sopraindicato".
Al punto 14, lett. C), il bando prevede l’allegazione alla domanda di
partecipazione alla gara di referenze bancarie.
La Datel è stata esclusa dalla gara, con la deliberazione del
Direttore generale del 17.10.2001, n. 1091, con la seguente
motivazione: "perché la domanda di partecipazione, pervenuta
nei termini per mezzo di e-mail risulta priva della prescritta
documentazione, in violazione dell’obbligo recato dalla lettera c)
del punto 14 del bando di gara (documentazione bancaria). Non
sana il suddetto vizio il fatto che, in data 27.9.01, oltre la scadenza
dei termini, la suddetta documentazione sia pervenuta per
lettera raccomandata, allegata alla domanda originale. Infatti, il
mezzo della lettera raccomandata, previsto esplicitamente dalla
normativa vigente come momento di conferma di quanto anticipato per
via telematica, convalida solo le domande regolarmente
prodotte e non già quelle incomplete di documentazione come
nel caso di specie".
La illegittimità della esclusione della Datel è palese.
Il bando consente di presentare la domanda di partecipazione alla gara,
oltre che per lettera, anche per telegramma, telefax o
e-mail (secondo la formula di cui all’art. 7, commi 7 e ss., del D.Lgs.
24.7.1992, n. 358, che consente di presentare la domanda
anche per telefono o per consequenz).
E’ evidente che la scelta, consentita dal bando di gara, di utilizzare
un mezzo diverso dalla lettera, quali il telegramma e l’e-mail,
comporta che la documentazione attestante i requisiti di partecipazione
alla gara debba essere trasmessa alla stazione
appaltante con la lettera di conferma, con il mezzo, cioè, che,
in tali casi, deve necessariamente intervenire ad integrare la
fattispecie prefigurata dal bando per la richiesta di partecipazione
alla gara (telefax più lettera di conferma, e-mail più lettera
di
conferma, ecc.).
Pertanto, la Datel, che aveva inoltrato la domanda sia per telefax che
per e-mail e che, nel termine del 25.9.2001, stabilito dal
bando per la spedizione della lettera di conferma, aveva inoltrato
la documentazione richiesta al punto 14, lett. C), del bando,
non doveva essere esclusa dalla gara.
Le contrarie deduzioni opposte dalla società ricorrente si rivelano
prive di fondamento.
Si sostiene da parte della società ricorrente che non tutti i
mezzi diversi dalla lettera impediscono l’invio contestuale della
documentazione richiesta.
In particolare, non lo impedirebbe l’inoltro della domanda tramite telefax
o per e-mail.
Per la Datel, cioè per una impresa di informatica, non sarebbe
stato difficile tradurre con uno scanner la documentazione
richiesta dal bando in un file fotografico, trasmissibile tramite e-mail.
Più facilmente con il telefax è possibile trasmettere
i documenti tradotti in copia fotostatica.
D’altra parte, sostiene ancora la società appellante, finché
la regola, desumibile anche dalla normativa contenuta nel D.Lgs. n.
358 del 1992, dell’inoltro contestuale della domanda e dei documenti
può operare, essa deve trovare applicazione.
Il rilievo è capzioso, in quanto va oltre una logica e comune
interpretazione dei punti 10 e 14 del bando di gara prefigurando
oneri, per gli aspiranti a partecipare alla gara, non previsti dalle
predette disposizioni e neppure necessari.
Chi utilizza i mezzi di trasmissione diversi dalla lettera, ha l’onere
di "spedire" alla stazione appaltante, "entro la data stabilita
dal bando per la ricezione delle domande di partecipazione" anche una
domanda scritta a conferma di quella già effettuata per
telefax o per e-mail.
Considerato che tale lettera di conferma, come si è già
rilevato, completa la domanda di partecipazione ala gara, non si vede il
motivo per cui non si debba con essa provvedere anche alla trasmissione
dei documenti (in originale).
Deve inoltre aggiungersi, per contestare altro profilo consequenziale
della società appellante, che la possibilità di trasmettere
con
la lettera di conferma i documenti richiesti dal bando vale per tutti
le domande e non solo per quelle inoltrate telefonicamente o
per telegramma che materialmente non consentono alcun allegato.
La disposizione del bando, infatti, dispone che la conferma per lettera
è dovuta quando si scelga "una" delle forme diverse dalla
lettera.
Quanto, infine, alla configurabilità, adombrata dalla società
appellante, di una disuguaglianza rilevante sotto il profilo della
violazione dell’art. 3 della Costituzione, tra la posizione di chi,
avendo trasmesso la domanda per lettera, è tenuto a presentare
contestualmente anche la documentazione richiesta per la partecipazione
alla gara, e chi, invece, presentando la domanda con gli
altri mezzi indicati dal bando, è esentato da tale obbligo,
non può non rilevarsene la incongruenza. E’ evidente – a tacer d’altro
-
che l’utilizzazione di una delle modalità di presentazione della
domanda di partecipazione alla gara diverse dalla lettera è rimessa
esclusivamente ad una scelta dell’interessato.
Da respingere è anche il rilievo secondo cui la sentenza appellata
risulterebbe erronea nel profilo in cui ha affermato che
l’annullamento della illegittima esclusione della Datel dalla gara
comporta la caducazione anche del successivo provvedimento di
aggiudicazione.
Secondo la Full Service International, la illegittima esclusione della
Datel, come atto presupposto, avrebbe solo effetti invalidanti
sul successivo provvedimento di aggiudicazione.
Pertanto, contrariamente alle affermazioni contenute nella sentenza
opposta, l’aggiudicazione non poteva ritenersi caducata per
via dell’annullamento della illegittima esclusione.
La Sezione non condivide la tesi formulata dalla società appellante.
In via del tutto preliminare, sarebbe da rilevare che non rientrano
nel decisum osservazioni relative agli effetti della pronuncia,
non espressamente statuiti dal dispositivo.
Non dipende, infatti, da tali osservazioni il verificarsi degli effetti.
La sentenza opposta, pertanto, non sarebbe sindacabile nel profilo prospettato
dalla società appellante.
Il rilievo, comunque, non è condivisibile nella sostanza.
Deve in contrario osservarsi, infatti, che l’ammissione dei concorrenti
alla gara costituisce una fase necessaria dell’unico
procedimento diretto alla scelta del futuro contraente. L’illegittima
esclusione di un concorrente, pertanto, si pone come vizio
strutturale dell’intero procedimento di gara. L’intero procedimento,
pertanto, è destinato a cadere, travolgendo
conseguenzialmente anche l’atto terminale di aggiudicazione della gara,
automaticamente, de iure, senza bisogno di
un’autonoma impugnativa.
Non può essere condiviso, infine, neppure l’ulteriore profilo
di contestazione della sentenza appellata diretto a sostenere
implicitamente la inopponibilità della sentenza di annullamento
della procedura concorsuale al contratto già stipulato dalla società
appellante con l’Azienda Ospedaliera "A. Pugliese – G. Ciaccio".
Ed invero, in primo luogo, si osserva che il contratto è stato
stipulato il 14.1.2002 (Rep. N. 357/02), successivamente, quindi,
alla sentenza del T.A.R., datata 5.12.2001 (n. 2149).
La procedura concorsuale, pertanto, era stata posta nel nulla già
prima della conclusione del contratto. L’Azienda Ospedaliera,
quindi, non risultando sospesa l’efficacia della predetta sentenza,
non avrebbe dovuto stipulare il contratto con la Full
International.
Va poi rilevato che la stessa Azienda Ospedaliera, con la deliberazione
del Direttore generale del 29.4.2002, n. 284, ha
provveduto a porre nel nulla il contratto stipulato con la Full International.
3. – Con l’atto relativo al ricorso in opposizione, la Full International
ha formulato anche due censure, prospettate come motivi
d’impugnazione in via incidentale della deliberazione del Direttore
generale del 17.10.2001, n. 1091, con la quale la Datel era
stata esclusa dalla gara.
La Full International deduce che la Datel avrebbe dovuto comunque essere
esclusa alla gara, indicando due motivi per tale
esclusione.
Le due censure sono infondate.
La Sezione, pertanto, non si sofferma sulle questioni in rito proposte
da tale parte del ricorso.
In ordine alla prima, secondo cui la Datel non avrebbe potuto concorrere
alla gara, in quanto nella sua attività non sarebbero
comprese prestazioni coincidenti con quelle di "custodia", "stoccaggio",
"gestione" ed "archiviazione" dei documenti, richieste dal
capitolato tecnico di gara, si osserva che le prestazioni indicate
dall’appellante ineriscono necessariamente, in quanto
propedeutiche o accessorie, all’attività di "trattazione dei
dati aziendali di altre imprese" e a quella di "elaborazione dati, anche
su supporti informatici e multimediali", che sono comprese fra le attività
della Datel. Le anzidette prestazioni sono addirittura
quelle basilari nell’attività di "organizzazione di centri servizi
amministrativi", cioè della principale attività della Datel.
Anche l’altra censura, secondo cui la partecipazione della Datel alla
gara sarebbe stata
preclusa dall’art. 5 del capitolato tecnico, si rivela priva di fondamento.
La citata clausola di capitolato dispone l’esclusione automatica dalla
gara "della ditta che tra le attività enunciate dal certificato
camerale non annoveri anche l’attività di trasporto per conto
terzi". Ciò, "in armonia con la legge n. 675 del 1995 e s.m., in
base
alla quale è vietato affidare l’attività di trasporto
dei documenti sanitari di questa Azienda a terzi".
A parte la congruenza di tale disposizione del bando, per la quale,
da un lato, si afferma che i documenti sanitari non possono
essere affidati a terzi e, dall’altro, chiede che i concorrenti abbiano
nella loro attività anche quella di trasporto, va osservato
che, nell’oggetto sociale della Datel, secondo il certificato camerale,
è previsto l’esercizio di "attività di trasporto, di qualsiasi
tipo, per conto terzi".
Tale dato, ad avviso della Sezione, è sufficiente a legittimare
la partecipazione della Datel alla gara, se si considera che non
esiste una specializzazione per il trasporto dei documenti sanitari
(per il quale non è quindi richiesta un’organizzazione e
un’attività imprenditoriale ad hoc).
Non può ritenersi preclusiva della partecipazione alla gara della
Datel, quindi, contrariamente a quanto si sostiene dalla Full
International, la mancata menzione, tra le attività da essa
in atto esercitate, di quella del trasporto dei documenti sanitari. La
verifica della idoneità della Datel ad effettuare tale tipo
di trasporto (come, del resto, per tutte le imprese concorrenti) deve
ritenersi rimessa, data la particolarità del requisito in questione,
esclusivamente alle valutazioni dall’amministrazione sulla base
dei requisiti concretamente richiesti in sede di gara.
4. Con il secondo ricorso (n. 8042/2002), la Full International appella
la sentenza del del 30.7.2002, n. 1834, della II Sezione del
T.A.R. per la Calabria, Sede di Catanzaro, con la quale è stato
respinto il suo ricorso per l’annullamento del provvedimento del
Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera "A. Pugliese – G. Ciaccio"
del 29.4.2002, n. 284, concernente "presa d’atto della
sentenza del T.A.R. Calabria n. 2049 del 2001 e sentenza Consiglio
di Stato, n. 1088/2002 – provvedimenti consequenziali".
La società appellante lamenta, innanzitutto, che la predetta
deliberazione non ha preso in considerazione i rilievi mossi dalla
stessa società appellante con la nota del 22.3.2002, con violazione,
quindi, dell’art. 10 della legge n. 241 del 1990 che "fa obbligo
all’amministrazione di valutare le memorie e documenti" presentati
dagli interessati intervenuti nei procedimenti che li
riguardano.
La censura è infondata perché nella deliberazione impugnata
si fa specificamente riferimento alle osservazioni formulate
dall’appellante con citata la nota del 22.3.2002. Tali osservazioni
sono state disattese, ma sono state valutate.
Non sussiste, quindi, la denunciata violazione dell’art. 10 della legge
n. 241 del 1990, per il quale si chiede che i rilievi mossi dai
partecipanti al procedimento debbano essere considerati e non che debbano
essere anche accolti.
La censura non spiega, poi, perché sarebbe illegittima la motivazione,
con la quale l’amministrazione ha ritenuto di non
accogliere i rilievi mossi dall’interessata e di uniformarsi al giudicato
formatosi sulla sentenza di questa Sezione del 5.2.2002, n.
1088, in attesa della pronuncia di questa Sezione sull’opposizione
di terzo azionata dalla stessa società interessata.
Le osservazioni formulate dall’appellante in sede amministrativa ripetono
le censure già mosse con il ricorso di cui al precedente
punto 3 secondo le quali la Datel non doveva essere ammessa a partecipare
alla gara.
Su tali censure, dichiarate inammissibili con la sentenza del T.A.R.
oggetto del presente appello, la Sezione si è già pronunciata
nel merito allo stesso punto 3, respingendole.
La reiezione nel merito di dette censure supera l’esame della loro ammissibilità
che può, quindi, ritenersi assorbito.
L’ultimo rilievo è diretto a contestare che l’annullamento della
procedura di gara possa determinare l’effetto di porre nel nulla
anche il contratto stipulato con il soggetto aggiudicatario della gara.
La questione è stata prospettata dalla società appellante
già nel ricorso esaminato al precedente punto 3 e in parte è
stata già
confutata.
Deve solo aggiungersi che l’argomento tratto dalla Full International
dall’art. 2909 cod. civ., secondo cui il giudicato formatosi
sull’annullamento della procedura di gara e i conseguenti effetti di
tale annullamento non le sarebbero opponibili per non avere
partecipato al relativo giudizio, non è pertinente, giacché
la caducazione del contratto, nel caso in esame, è conseguente al
suo
stato di nullità – e non di annullabilità – essendosi
violate le norme attinenti alla fase di scelta del contraente che nei
procedimenti di formazione dei contratti ad evidenza pubblica è
regolata da norme di diritto pubblico e, pertanto, imperative,
con la conseguente attrazione del contratto nell’ambito di operatività
dell’art. 1418, primo comma, cod. civ.
5. – In conclusione, i due ricorsi riuniti devono essere respinti.
Le spese, sia del giudizio per opposizione di terzo che del secondo
grado del giudizio di cui al ricorso di appello n.8042/2002,
tuttavia, sussistendo giusti motivi, possono compensarsi fra le parti.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Quinta Sezione, riunisce
per connessione i ricorsi in epigrafe e li respinge.
Compensa le spese.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’Autorità Amministrativa.
Così deciso, in Roma,in Camera di Consiglio, il 12.11.2002, con
l’intervento dei signori:
Alfonso Quaranta Presidente
Paolo Buonvino Consigliere
Goffredo Zaccardi Consigliere
Francesco D’Ottavi Consigliere
Claudio Marchitiello Consigliere Est.
L’ESTENSORE
IL PRESIDENTE
F.to Claudio Marchitiello F.to Alfonso
Quaranta
Depositata in segreteria in data 5 marzo 2003.
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